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Il 2019? Un anno di eroi. I trend di ricerca su Google

Parole, personaggi, mete di vacanza e domande: ecco cosa gli italiani hanno chiesto al gigante del web nell’anno appena trascorso Un anno di eroi: secondo Google sono state le imprese di persone eccezionali a caratterizzare il 2019. Il colosso di Mountain View ha reso disponibili i trend di ricerca degli ultimi mesi, mediante “A Year in Search”, una sezione inserita nella piattaforma Google Trends che raccoglie le parole chiave più cercate in diverse categorie. “Durante i momenti di incertezza nel corso della storia, le persone nel mondo cercano eroi”: con un video appositamente creato, dal forte impatto emotivo, Google dimostra che le ricerche di eroi, reali e di fantasia, sono aumentate nell’ultimo anno di questo ventennio appena trascorso. Dagli Avengers ai soccorritori delle vittime dell’uragano Dorian nelle Bahamas, dal primo atleta ad aver corso la maratona in meno di due ore alla scoperta del buco nero, il motore di ricerca più utilizzato al mondo ha celebrato l’intelligenza, il coraggio e le passioni al servizio della comunità e del progresso. Ma in Italia? Tra gli eventi di cronaca più chiacchierati risultano la morte di Nadia Toffa, l’incendio di Notre Dame e l’immancabile Festival di Sanremo. Per le classifiche relative alle domande [...]

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#MLCfocus: X Factor 2019, su Twitter vincono i Booda

In vista dell’attesissima finale di X Factor 2019 di domani sera, giovedì 12 dicembre, siamo andati ad analizzare le conversazioni su Twitter sui quattro finalisti: i Booda, Davide Rossi, la Sierra e Sofia Tornambene che, uno contro l’altro, si contenderanno il titolo di vincitore assoluto. Chi è il più twittato? Almeno sulla piattaforma di microblogging di Patrick Dorsey – dove l’hashtag ufficiale del programma #XF13 è entrato più volte nella classifica italiana dei trendig topic – i vincitori sono i Booda, il gruppo composto dai tre musicisti romani Federica, 27 anni (voce), Alessio, 39 anni (Dj, batteria, Pad) e Martina, 32 anni (basso). Sono loro ad essere citati nel 36% delle conversazioni con hashtag #XF13. Al secondo posto tra i più citati su Twitter, con il 30%, arriva il gruppo La Sierra, composto da Giacomo e Massimo, due musicisti romani di 26 anni. Al terzo posto, con il 22%, troviamo Davide Rossi, il 21enne di Rieti. Quarta, in ultimo, con il 12%, c’è Sofia Tornambene, la 17enne di Civitanova Marche, (la favorita dai quotisti di Stanleybet.it che la propongono a 1,70). L’Universo Twitter ama X Factor ma non è il solo giudice della gara; la parola fine spetterà al pubblico da casa. La partita, insomma, è ancora tutta aperta.  

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La politica italiana non parla di ambiente nei social. Il tema presente solo nel 3% dei post Facebook dei leader del Paese

L’analisi dei contenuti pubblicati negli account ufficiali negli ultimi 6 mesi: in testa Zingaretti, ultimo Salvini   Il 2019 si è delineato come l’anno dell’ambiente e della sostenibilità, sotto l’onda ecologista globale alimentata da Greta Thunberg contro il cambiamento climatico e con le calamità naturali in impressionante aumento. Il tema è sempre più centrale negli interessi degli italiani: lo rilevano numerose indagini e lo racconta il peso crescente su stampa, sui social nonché nei programmi dei partiti politici italiani. Quasi tutti i partiti alle Europee 2019 hanno incluso proposte a favore dell’ambiente nei loro programmi elettorali. Ma cosa succede sugli account social dei maggiori leader politici italiani? In occasione del Forum Sostenibilità di Fortune Italia, Eikon ha analizzato gli account facebook dei politici italiani. Ecco il risultato. Abbiamo analizzato  un totale di 7.345 post pubblicati sugli account Facebook di Silvio Berlusconi, Giuseppe Conte, Luigi Di Maio, Giorgia Meloni, Matteo Renzi, Matteo Salvini e Nicola Zingaretti. Negli ultimi 6 mesi, solo il 3% dei post contiene riferimenti a tematiche ambientali o green*. * keyword utilizzate per la ricerca: ambiente, clima, green, economia circolare, circular economy, emissioni, smog, inquinamento, environment, rinnovabile, verde, energia pulita, risparmio energetico, ecologia, sostenibilità ambientale, raccolta differenziata, plastic [...]

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BIC – Una certificazione e un premio per le eccellenze italiane nella comunicazione sui media

Best in Media Communication Index è il primo sistema integrato di audit della comunicazione sui media che oppone l’autorevolezza dei numeri alla volubilità delle opinioni Dall’esperienza di Eikon Strategic Consulting e Fortune Italia nella misurazione delle performance nasce BIC, Best in Media Communication Index, un sistema integrato di audit della comunicazione sui media. Oggi tutti possono parlare di un’azienda, di un’organizzazione, di un manager, di un prodotto o servizio. La comunicazione è diventata un’arena narrativa in cui ci confrontiamo a colpi di storie. Il lavoro dei Team di comunicazione è decisivo: devono raccontare storie efficaci e gestire flussi di conversazione con un impatto importante su tutte le dimensioni della reputazione. Ad oggi, però non esistevano certificazioni e premi per questo lavoro. A BIC hanno già aderito importanti aziende italiane e internazionali, segno di una domanda latente che finalmente trova adeguata risposta. Best in Media Communication propone un percorso di audit e una certificazione basati su criteri scientifici e oggettivi. BIC è anche un Premio cui accederanno tutte le aziende certificate. « BIC risponde finalmente a una domanda sempre più pressante di certificazione scientifica della comunicazione aziendale. Oggi sempre di più misurare è essenziale per dimostrare quanto si vale. – sottolinea Paola Aragno, partner di Eikon [...]

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Foodtech. Business di cucina e di vino

Una storia di successo vecchia come il mondo, ma nuovissima. Il cibo italiano ha sempre nuovi adepti. La tecnologia è sempre di più una delle chiavi per valorizzare le eccellenze alimentari. E il vino conquista posizioni, con l’uso anche in questo campo di nuove tecnologie: dai droni per verificare i filari all’uso del web per l’e-commerce. Ed è molto amato dalla finanza   Articolo di Ildegarda Ferraro La tradizione può essere un’ottima base per sostenere l’innovazione. Si cambia restando sé stessi. Così, per esempio, sono parte di quel’85% che apprezza il vino, ma con l’andare degli anni mi sono spostata dalle bollicine, che prediligevo, verso il vino fermo, possibilmente rosso, biologico e con pochi fosfati (leggi qui). La cucina è cultura, tradizione, innovazione e tecnologia. È gusto e dato identitario antropologico. È anche economia e business. La nostra cucina ha un suo pubblico che cresce. Gli chef italiani conquistano il mondo, crescono intanto le iniziative come Extraodinary Italian Taste o Authentic Italian Table promossa da Assocameraestero, con 50 eventi, 50 tra consorzi, cantine, aziende di food and wine oltre 100 ristoranti italiani certificati coinvolti in Stati uniti, Canada e Messico (clicca qui). Ci si prepara per il nuovo appuntamento dopo che [...]

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Anche i dinamici vanno in vacanza. Per riposare, dormire, forse sognare

Noi italiani non siamo pigri. Lo dimostra una recente ricerca dell’Università di Stanford, che mappa i passi che le persone fanno in 46 Paesi del mondo e che ci colloca al tredicesimo posto. Ma un po’ di riposo è sano. Come dormire. E anche in questo può entrare la tecnologia e lo smartphone Articolo di Ildegarda Ferraro Italiani gente attiva. Lo dice il nostro smartphone, il telefonino che ormai è parte di noi, è al nostro fianco e rileva la traccia dei nostri passi. E proprio sui passi registrati si basa la ricerca dell’Università di Stanford che chiarisce che siamo meno pigri di quanto non si possa pensare. Siamo al tredicesimo posto nella mappa mondiale di 46 paesi. Potremmo fare meglio, ma siamo certamente lontani dai primi della lista che muovono davvero pochi passi al giorno. L’analisi, pubblicata su “Nature”, dice che la media mondiale è di 4.961 passi. Noi in Italia ci attestiamo a 5.296. L’ideale sarebbe 10 mila passi per star bene. Si è parlato parecchio della ricerca anche da noi, insieme ai consigli per far tesoro delle scale e di una passeggiata in più (leggi qui). Do un’occhiata al mio smartphone e vedo che ho una media di 9.900 passi al giorno. Insomma, [...]

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Tempi da robot

Uomini e no. Cresce la produzione, l’uso e lo sviluppo di macchine avanzate. Siamo all’inizio di una vera e propria seconda rivoluzione delle macchine. Quello che fa la differenza è l’intelligenza artificiale. E si dibattono le regole dell’etica dei robot. Che faranno sempre di più, cose sempre diverse. Anche scrivere poesie Articolo di Ildegarda Ferraro “Scusa, secondo te quale sarebbe la mano di Dio”. Il collega alla mia sinistra parla pianissimo. D’altra parte siamo a un grande evento pubblico. Sussurro: “Scusa, come?” Una delle immagini che mostra il grande schermo è una mano umana e una di un robot. E riprende, rileggendola, la mano di Dio che sfiora quasi quella dell’uomo nella Creazione della Cappella Sistina. Guardo il grande schermo e gli sorrido. Mi guarda come se gli avessi risposto e aggiunge: “Ho capito, stai prendendo spunti…”. Ormai è un fiorire di mani umane e di automi che si stringono, si salutano, si sostengono. Tempi in cui non puoi aprire una rivista o fare un giro su Internet senza trovare di tutto di più sulle magnifiche sorti e progressive dei nostri compagni di viaggio non umani. Possibilmente sostenuti dall’intelligenza artificiale. Macchine In giro non si fa altro che parlare di macchine. [...]

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Non è un problema solo di Governi… Vediamo a quali media e canali social europei interessa il problema Italia/migranti. Pochi, e poco… [Parte seconda]

Misurarelacomunicazione ha misurato stampa&web, 12 paesi europei, gli ultimi 7 gg.  Sul problema generale “migranti e rifugiati” in Europa dominano i canali social. Appena si passa a “migranti e Italia”, crollano i numeri, diminuiscono i social e si moltiplicano per 3 stampa e web 1.0. Numeri bassissimi anche per loro, e la questione riguarda la comunicazione istituzionale e l’informazione strutturata, non la “gente”. Nella fig. 1, ecco dove si è parlato del problema generale: Fig. 1. Elaborazione MLC e EIKON SC   Nella fig. 2 , ecco invece dove si è parlato % della questione “Italia e migranti”. Ricordiamo che i n. sono il 15% dell’altra ‘torta’ (vedi la Parte Prima del post): Fig. 2. Elaborazione MLC e EIKON SC   Vediamo quali testate  old&new media sono state più attente a “migranti e Italia” in 6 paesi più significativi.  Accorpiamo i n. per le singole testate cartacee e online. Qualche sorpresa, qualche ovvietà, moltissime delusioni….   Fig. 3. Old&new media UK. Elaborazione MLC & EIKON SC   Fig. 4. Old&new media FRANCIA. Elaborazione MLC & EIKON SC   Fig. 5. Old&new media GERMANIA e SPAGNA. Elaborazione MLC & EIKON SC

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Non solo i Governi… Anche per i media europei il problema Italia/migranti riguarda solo l’Italia… [Parte prima]

Sul tema “migranti”, l’Italia è del tutto marginale nell’agenda dell’opinione pubblica europea. Almeno stando ai media, nuovi e vecchi. Misurarelacomunicazione ha calcolato la presenza dei temi “migranti” e  “Italia/migranti” sul sistema combinato stampa/web per 13 paesi europei.  Abbiamo raccolto gli articoli e i post degli ultimi 7 gg,, in un momento di massima visibilità della discussione europea che coinvolge direttamente l’Italia. Gli artt e i post che contengono le parole “migranti”, “rifugiati” e sinonimi vari nelle diverse lingue sono stati 449.833, Italia inclusa (fig. 1). Se togliamo gli artt e i post in italiano, si scende a 306.378 (fig. 2) Di questi, gli artt e i post che contengono riferimenti all’Italia (per es. Italia, italian*, ecc) sono stati  34.113 (fig. 3). Dunque, l’Italia da sola ha espresso oltre il 30% degli artt/post: l’Italia che parla del suo problema agli Italiani… Invece fuori dall’Italia, il problema italiano pesa solo per l’11% del totale della comunicazione sul tema. Ognuno dei 12 paesi ha una agenda propria, e il problema dei migranti acquista peso e contenuti diversi in funzione di questa agenda nazionale. L’attenzione mediatica al problema italiano è praticamente irrilevante per 8 dei 12 paesi.  L’unica significativa è la Francia, con lo [...]

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Se il prodotto siamo noi e i nostri dati

Si chiama Data Economy, è l’economia dei dati. Mentre Infonomics è la metodologia che si occupa del valore e del significato di queste informazioni. Il bello è che alla fine di questa industria, basti pensare ai social network, il carburante siamo noi con tutto quello che ci riguarda, dai nostri amici ai nostri testi, fino alle nostre foto. Le questioni sono di notevole spessore. Certo le posizioni vanno tutelate, senza però perdere la spinta vitale che può venire dall’uso di flussi nuovi di informazioni   Articolo di Ildegarda Ferraro In un modo o nell’altro, alla fine il petrolio della nuova fiorente industria dei dati siamo noi stessi. La tesi abbastanza accreditata secondo cui “se non paghi, il prodotto sei tu” è stata superata dalla realtà dei fatti. Ormai anche se il prodotto lo paghi contribuisci comunque alla crescita della Data Economy, l’economia dei dati, con dei pezzi di te. E anche in questo caso “il prodotto sei tu”, perché lasci una traccia di informazioni che altri si occuperanno di estrarre, elaborare, vendere e trasferire. In questa mia nuova posizione di petrolio mi guardo intorno per capire di chi sto facendo la fortuna. Probabilmente di tutti quelli che possono usare i [...]

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